Cambiamenti

Questo pomeriggio ho sentito la necessità di scrivere; sono qui che mentre ascolto un po’ di musica classica cerco di buttare giù qualche pensiero. Ritornando a quanto scritto ieri qui sul blog, io non so dove mi porterà questo percorso di discernimento che inizierò a breve. Non prenderò certo i voti domani e non è detto che alla fine li prenda, ma sicuramente mi aiuterà ad avere una maggiore consapevolezza su me stessa e su cosa deciderò di fare della mia vita. Ho ancora tanti sogni nel cassetto che vorrei realizzare, ma prima di tutto mi devo dare il tempo di esprimere questa disperazione che porto nel cuore. Proprio io che cerco di dimostrarmi sempre forte, in realtà vive in me anche un lato più riflessivo e introspettivo. Un lato che cerco di non dare a vedere in società, ma che mostro prevalentemente in casa ed esprimo con la musica. Perché la musica riesce ancora a comprendere i miei silenzi e i miei turbolenti sbalzi d’umore. Ma sono convinta in ogni caso di fare questo percorso, magari accompagnata da un padre spirituale. Dicendo questo non è che io cambi la mia visione delle cose. Sono sempre convinta delle mie idee e mi ritengo sempre una persona di larghe vedute. Ma sento l’esigenza di mettermi allo specchio e schiarire le nubi che aleggiano nel mio cuore. Sarà un processo delicato e ricco di ostacoli al di là della strada che successivamente deciderò di intraprendere, ma sicuramente mi aiuterà per superare alcuni traumi che mi porto dietro dall’infanzia. Perché si, sono 15 anni che prendo farmaci e faccio psicoterapia… ma a volte si ha bisogno di qualcosa di più. Come se le maschere intorno a noi cambiassero espressione, come se noi in primis cambiassimo il nostro sguardo dentro noi stessi per affrontare i demoni che abbiamo nel cuore. E di demoni nel mio cuore ce ne sono parecchi da tanto tempo che forse l’aiuto di uno psicologo non è più sufficiente. E mentre ascolto la mia musica lascio fluire ogni risentimento. Quando è morto mio padre io ero pronta da sempre a questo evento. Ero pronta sin da piccola quando tutti mi dicevano che i miei genitori erano più anziani degli altri. Ero pronta quando da bambina ho avuto la consapevolezza di essere figlia unica. L’ho sempre saputo pur essendo circondata da tanti parenti da entrambi i lati, mentre nessuno di loro scorgeva la mia solitudine. Io ero una bambina che si sentiva sola anche in mezzo alla gente e in qualunque occasione io cercassi di emergere c’era sempre qualcuno che distruggeva i miei sogni tanto a scuola e tanto a casa. Penso che nessuno in vita mia abbia mai colto veramente le ombre della mia anima, nonostante fuori dimostri un carattere chiacchierone. Si dice che le persone siano attratte dalla positività, ma ora ho necessità di mostrare anche la mia oscurità. Ad esser sempre forti si rischia che gli altri si appoggino su di noi e questo l’ho vissuto anche con gli uomini. Invece forse è giunto il momento che questo giochino si rompa e che il mondo circostante capisca che io posso avere un lato che necessita di essere accudito. Inoltre, ora che siamo diventati una società complessa che negli ultimi 20 anni è cambiata profondamente e che ha messo a nudo elementi di criticità sociale e psicologica di cui prima non si aveva consapevolezza, quelli della mia generazione sono chiamati ad affrontare le sfide del presente ed io non voglio trovarmi impreparata. Forse sto diventando una persona diversa da come tanta gente mi ha conosciuto, forse stanno emergendo dei lati del mio carattere che avevo cercato di reprimere negli anni. E non importa se tutto ciò vorrà dire passare intere giornate a leggere e studiare, a meditare o a parlare con le persone che mi seguiranno, io ora sono una persona adulta e devo prendermi le mie responsabilità.

A presto!